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Richieste internazionali per il rimpatrio degli ex combattenti dell'Isis

Jan 24, 2024Jan 24, 2024

09/06/2023 Siria (International Christian Concern) – Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato la comunità internazionale ad assumere un ruolo attivo nel rimpatrio dei combattenti dell’Isis che rimangono nelle prigioni e nei campi nel nord-est della Siria. L’ultimo appello è arrivato al raduno della Coalizione globale per sconfiggere lo Stato islamico ospitato a Riyadh questa settimana.

L’appello fa seguito a diversi allarmi sui crescenti rischi presentati dalle decine di migliaia di combattenti dell’Isis catturati. Inoltre, migliaia di donne e bambini sono detenuti nel Paese. Le prigioni e i campi pongono rischi umanitari e di sicurezza per l’Iraq, la Siria e il resto del mondo. Il famigerato campo di al-Hol, nel nord-est della Siria, ospita migliaia di combattenti dell'Isis, insieme a circa 50.000 donne e bambini provenienti da tutto il mondo.

Dopo la sconfitta territoriale definitiva dello Stato Islamico in Siria nel 2019, l’amministrazione autonoma guidata dai curdi nel nord-est della Siria ha gestito questi campi e prigioni. L’istruzione e i servizi sono inadeguati e i bambini sono a rischio di ulteriore radicalizzazione quanto più a lungo rimangono nel limbo. L’incapacità di affrontare le questioni umanitarie e di sicurezza di questi ex membri dell’Isis potrebbe portare alla radicalizzazione di una nuova generazione di terroristi. Negli ultimi dieci anni lo Stato Islamico ha commesso un genocidio contro diverse minoranze religiose in Medio Oriente, compresi i cristiani di Iraq e Siria, attraverso sfollamenti, uccisioni e distruzione sistematica di siti culturali e religiosi.

L’anno scorso, la coalizione militare guidata dagli Stati Uniti per la sconfitta dell’Isis in Siria ha lanciato un appello urgente per il rapido rimpatrio degli ex membri dell’Isis nei loro paesi di origine. In questo modo i terroristi potrebbero essere perseguiti per i loro crimini e ciò deradicalizzerebbe e reintegrarebbe i bambini nelle loro società. Nonostante la perdita del territorio in Medio Oriente, i vari rami dello Stato Islamico rimangono attivi attraverso cellule dormienti in Medio Oriente, in diverse parti dell’Africa e in Afghanistan.

Per interviste contattare[email protected].

09/06/2023 Siria (International Christian Concern) [email protected].